Monte Rognone

Sopra la bella valle del Sagittario un pò fuori dai soliti percorsi.
Castrovalva è un paesino arroccato su una stretta cresta in bilico sulle gole del Sagittario; l'ingresso naturale per la riserva naturale del monte Genzana e Alto Gizio. Isolamento quasi assoluto, praterie arse, crinali sottili e ampie tonde lunghe dorsali. Una immersione totale nella natura fino ai 2000 del monte Rognone. Il rientro articolato ad anello su diverse vette minori è la chicca che chiude questa lunga escursione


Dal paese di Castrovalva un’escursione fuori dai percorsi più gettonati per andare a scoprire i luoghi che si celano oltre la ripida dorsale che domina il borgo e che tante volte abbiamo osservato percorrendo le Gole del Sagittario riproponendoci di percorrerla un giorno. Poco dopo Anversa si lascia la via principale che serpeggia nel fondo delle gole e si prende la ripida strada che con tracciato all’apparenza impossibile sale lungo ripido costone dello sperone su cui è adagiato il piccolo borgo; si lambiscono alcune grotte del Sentiero Geologico e superata una breve galleria ci si porta sul versante opposto all’ingresso dell’abitato di Castrovalva dove sostare nell’unico minuscolo parcheggio. Lasciata l’auto si percorre all’indietro un breve tratto sino al tornante dove si prende uno stradello al cui inizio è una fontanella ed una capannina della Riserva Naturale del Monte Genzana ed Alto Gizio con la carta dei sentieri. Poco dopo essersi incamminati, dopo una curva, si abbandona lo stradello asfaltato e si imbocca un sentiero che prende subito quota in un bosco di lecci sino ad uscire allo scoperto su un pianoro dove una palina riporta l’indicazione del sentiero n.20 che si segue per tracce; dopo un pò di girovagare tra radi alberi e qualche radura si intercetta la strada brecciata che sale diretta dal paese (inizio proprio accanto al parcheggio) in corrispondenza della Fontana Celidonia. Si prosegue in leggera salita lungo la sterrata fino ad affacciarsi sul vasto pianoro prativo della Prata di Castro da cui si ha una prima visuale sul Monte Rognone che da qui si mostra con l’aspetto di un rilievo imponente; in alto, alla nostra destra si stacca dal pianoro l’impervio crinale del Monte Sant’Angelo che percorreremo al ritorno per scendere a Castrovalva. Ora si procederà per un tratto a vista dapprima scontornando la piana mantenendosi un pò alti sulla piana, al limitare dei boschi che scendono da alcuni evidenti costoni disposti a raggera (l’ultimo e più lontano culmina con il Monte Cona ben riconoscibile per la forma piramidale) e superando un paio di fossi lungo qualche traccia di sentiero ci si porta alla base del terzo costone che si inizia a risalire in discreta pendenza all’interno della macchia per uscirne ormai alti con il Monte Rognone in vista sebbene se ancora lontano; anche se non c’è un sentiero a terra qualche rado segno conferma comunque che siamo sulla via giusta. Dove la pendenza si riduce si intercetta un sentiero abbastanza marcato (se proseguito condurrebbe al Monte Cona) che si abbandona dopo breve cammino per riprendere a salire a vista puntando ora verso delle evidenti formazioni rocciose che preludono alla Forchetta, un ampio e panoramico valico che si estende alla base dell’impianto sommitale del Monte Rognone. Dalla Forchetta si può imboccare il sentiero che sale direttamente alla cima del Rognone ed in breve ne raggiunge la cima, ma noi avevamo in programma di andare a far visita al Colle di Forca Ristoppia, un’elevazione non molto evidente ma che è comunque compresa nella lista dei “1900” e dunque non poteva certo essere mancata. Con un lungo traverso ben visibile dalla Forchetta si solca rimanendo in piano l’intero versante occidentale del Rognone per poi scendere al piccolo avvallamento dove si trova il Rifugio di Forca Ristoppia, in avanzato stato di abbandono, accanto ad un crocevia di sentieri. La cima, prossima al rifugio, è indicata da un modesto ometto ma per chi come noi si diverte con questo gioco delle “cime degli Appennini” questo colle rappresenta pur sempre un ambito obiettivo!! Qualche foto di rito e poi lo sguardo volge alla lunga cresta che sale da nord al Monte Rognone, salita graduale e di grande interesse per i bei panorami che si vanno aprendo via via che si prende quota sino ad arrivare alla semplice croce di vetta, nel mezzo della cima arrotondata. Ecco, salito da questo versante il Monte Rognone è decisamente di maggior soddisfazione che non “attraversato” salendo o scendendo dal vicino Monte Genzana e costituisce un’escursione più completa. Per il ritorno a Castrovalva piuttosto che ripercorrere la via di salita è possibile chiudere un grande giro anulare scendendo verso il Monte Cona per poi andare a prendere la dorsale di Monte Sant’Angelo; ci si avvia dunque dalla cima del Rognone in direzione del Monte Genzana scendendo su di un vasto pianoro per raccordarsi con la traccia che sale da Frattura Vecchia, indicata da una ben visibile palina. Il Monte Cona si trova proprio sulla perpendicolare e lo si raggiunge scendendo a cavallo della lunga dorsale (alcuni ometti e qualche segnavia a terra) in un’ambiente che trasmette sensazioni di grande vastità e con bella visuale sulla Montagna Grande, verso il Lago di Scanno e su Frattura Vecchia; giunti al fondo del costone nei pressi della cima di Monte Cona, più che altro da questo versante un pianoro, si trova l’omonimo rifugio ben tenuto ed in una posizione molto panoramica. Dalla piccola cima si prende una traccia evidente che scende abbastanza ripida verso la brecciata che, salendo da Frattura Vecchia, attraversa la vallata fino alla piana di Prata di Castro; raggiunta la strada bianca in corrispondenza di un piccolo rifugio in località l’Immacolata la si percorre in direzione di Castrovalva per poi tagliare lungo sentieri sino a tornare alla base della dorsale del Monte Sant’Angelo che si guadagna per prati a vista affrontando così l’ultima salita della giornata. Una volta giunti sul crinale, dopo una doverosa sosta contemplativa rivolti alla Montagna Grande, imponente dirimpettaia, non rimane che incamminarsi a cavallo del sottile crinale tante volte intuito dal basso ed ora finalmente svelato nelle sue forme a tratti impervie: un tracciato di notevole interesse che pur mettendo a dura prova le articolazioni inferiori non smette di stupire ad ogni passo. La cresta scende ripida per diverse centinaia di metri sospesa sulle Gole del Sagittario di cui non si vede il fondo fino a svalicare un ultimo grosso sperone da cui la scena si apre sui tetti di Castrovalva, ancora lontani ma che rendono bene l’idea di quanto ardita e dominante sia la posizione che fu scelta per edificare questo borgo dai tratti unici. Si continua a scendere senza soluzione di continuità mentre il borgo prende sempre più forma sotto di noi e poi, superate le ultime ripide svolte, si atterra letteralmente tra due ali di case nel mezzo del paese completando così una delle più belle escursioni che si possano fare in questa parte di montagne.